Da tempo il WWF
era impegnato per tutelare un patrimonio ambientale come quello del Parco del Virunga, in Africa, habitat di numerosi
gorilla e che rischiava di essere seriamente compromesso dalle trivellazioni
petrilifere. Recentemente la compagnia britannica Soco ha deciso di non
effettuare più trivellazioni in quest’area e in tutti i siti considerati
Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Grazie alle moltissime firme raccolte con
una petizione (a riprova che firmare serve, eccome!) che era stata ospitata
anche qui su La tana nel bosco, il
Parco più antico dell’Africa, quello dei vulcani Virunga, è salvo. Cito dal
sito WWF:
“Il Parco Nazionale del Virunga ospita una preziosa
biodiversità, animali rari come i gorilla di montagna, leggendari
ma in forte pericolo di estinzione. Inoltre oltre 50.000 famiglie dipendono
dalle risorse del Lago Edward per le attività di pesca, cibo e acqua potabile.
In un rapporto indipendente commissionato dal WWF i ricercatori hanno trovato che
il parco potrebbe produrre un valore di oltre 400 milioni di dollari ogni anno
attraverso attività come l'ecoturismo, la pesca e l’uso sostenibile delle
risorse.
"Vogliamo ringraziare di cuore le 750.000 persone che ci hanno sostenuto firmando la petizione e tutti gli amanti della natura che hanno partecipato in Italia alla campagna del WWF a difesa del parco del Virunga e dei gorilla di montagna" ha detto Isabella Pratesi, Responsabile Progetti di conservazione internazionali WWF Italia.
Il messaggio da cogliere in questa vicenda è chiaro: i siti patrimonio mondiale Unesco e le altre aree naturali protette devono essere difese, dal petrolio e da altre minacce. Il WWF continuerà a battersi per questo.”
"Vogliamo ringraziare di cuore le 750.000 persone che ci hanno sostenuto firmando la petizione e tutti gli amanti della natura che hanno partecipato in Italia alla campagna del WWF a difesa del parco del Virunga e dei gorilla di montagna" ha detto Isabella Pratesi, Responsabile Progetti di conservazione internazionali WWF Italia.
Il messaggio da cogliere in questa vicenda è chiaro: i siti patrimonio mondiale Unesco e le altre aree naturali protette devono essere difese, dal petrolio e da altre minacce. Il WWF continuerà a battersi per questo.”
E anche noi ;)
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