mercoledì 25 giugno 2014

VERGOGNA!





Riporto qui l’articolo comparso sul sito della Lipu (Lega nazionale protezione uccelli) sulla barbara pratica dei richiami vivi.
 
Con delibera della Giunta regionale, la Regione Lombardia ha autorizzato la cattura di 19mila piccoli uccelli migratori (tordi e cesene) per utilizzarli come richiami vivi.
Un atto clamoroso, commenta la Lipu-BirdLife Italia, che giunge proprio nei giorni in cui la Commissione europea ha attivato sui richiami vivi una pesante procedura di infrazione, contro l'Italia e la Lombardia in particolare, e quando l'uso dei richiami è oggetto di votazioni in Parlamento e decreti del Governo. A ciò si aggiunge la scelta dell'Ispra di dare parere favorevole alla delibera, davvero inspiegabile anche alla luce delle osservazioni della Commissione europea nella lettera di messa in mora.
"Quella della Regione Lombardia - dichiara Danilo Selvaggi, Direttore generale Lipu-BirdLife Italia - è un'iniziativa ben più che provocatoria. E' un atto di spregio verso ogni minima regola. Deliberare la cattura di migliaia di uccelli selvatici, a fini di richiamo, quando l'Italia è in piena procedura di infrazione e sorvegliata speciale in tema di infrazioni alla direttiva Uccelli, significa sfidare l'Europa e considerare le regole come carta straccia.
"Non di meno - prosegue Selvaggi - stupisce il parere positivo dell'Ispra, che a differenza della politica lombarda non deve difendere alcuna tradizione violenta né bacini elettorali. Evidentemente all'Ispra la procedura di infrazione non è arrivata, o è stata dimenticata in un cassetto, o letta con pochissima attenzione. "E' un vicenda clamorosa quanto amara, ma anche molto istruttiva: siamo curiosi, a questo punto, di vedere se qualcuno, nel Governo o in Parlamento, avrà ancora voglia di affermare che la cattura dei richiami vivi la si stoppa semplicemente con il rimando alla deroga.
Nell'attesa che le istituzioni battano un colpo - conclude Selvaggi - noi ci muoveremo, chiedendo subito alla Commissione europea di intervenire sollecitando un atto straordinario, un'ordinanza della Corte di Giustizia che sospenda con effetto immediato questa delibera della vergogna e, visto che noi ci riusciamo da soli, riporti l'Italia nel solco della legge".

lunedì 16 giugno 2014

VITTORIA WWF PER IL PARCO DEL VIRUNGA





Da tempo il WWF era impegnato per tutelare un patrimonio ambientale come quello del Parco del Virunga, in Africa, habitat di numerosi gorilla e che rischiava di essere seriamente compromesso dalle trivellazioni petrilifere. Recentemente la compagnia britannica Soco ha deciso di non effettuare più trivellazioni in quest’area e in tutti i siti considerati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Grazie alle moltissime firme raccolte con una petizione (a riprova che firmare serve, eccome!) che era stata ospitata anche qui su La tana nel bosco, il Parco più antico dell’Africa, quello dei vulcani Virunga, è salvo. Cito dal sito WWF:

“Il Parco Nazionale del Virunga ospita una preziosa biodiversità, animali rari come i gorilla di montagna, leggendari ma in forte pericolo di estinzione. Inoltre oltre 50.000 famiglie dipendono dalle risorse del Lago Edward per le attività di pesca, cibo e acqua potabile. In un rapporto indipendente commissionato dal WWF i ricercatori hanno trovato che il parco potrebbe produrre un valore di oltre 400 milioni di dollari ogni anno attraverso attività come l'ecoturismo, la pesca e l’uso sostenibile delle risorse.

"Vogliamo ringraziare di cuore le 750.000 persone che ci hanno sostenuto firmando la petizione e tutti gli amanti della natura che hanno partecipato in Italia alla campagna del WWF a difesa del parco del Virunga e dei gorilla di montagna" ha detto Isabella Pratesi, Responsabile Progetti di conservazione internazionali WWF Italia.

Il messaggio da cogliere in questa vicenda è chiaro: i siti patrimonio mondiale Unesco e le altre aree naturali protette devono essere difese, dal petrolio e da altre minacce. Il WWF continuerà a battersi per questo.”

E anche noi ;)

martedì 10 giugno 2014

ABOLIZIONE DEI RICHIAMI VIVI








Si discuterà in questi giorni l’abolizione dei richiami vivi per la caccia da parte della Camera. Per chi non lo sapesse, i richiami vivi sono uccelli catturati, tenuti in gabbia, al buio, in gabbiette piccolissime per mesi, senza vedere la luce, senza poter volare, spesso trovando la morte. Questi uccelli (se ne catturano di specie diverse) spesso muoiono e servono per attirare altri uccelli e fare perciò da esca. Ecco il testo con-speriamo-quella che potrebbe essere l’abolizione dei richiami vivi: